Una delle prime modifiche che vengono fatte dai biker sulle loro moto riguarda proprio le frecce. Generalmente è sufficiente scegliere il modello e sostituirlo seguendo le istruzioni del produttore. Tuttavia, non sempre il motociclista è un esperto di moto e potrebbe incontrare dei problemi con l’elettronica dei nuovi veicoli. In questo articolo descrivo come ho aiutato un motociclista nel progettare un circuito per risolvere uno dei problemi di collegamento delle moderne frecce a LED.

Maggiori informazioni tecniche sono presenti nella versione dell’articolo in inglese.


Solitamente cambiare l’indicatore di direzione è piuttosto semplice sulle moto. È sufficiente smontare la vecchia freccia e mettere quella nuova, collegando i cavi. Cambiando tecnologia, ad esempio montando moderne frecce LED, potrebbe essere necessario cambiare anche il relè. Una volta premuto il pulsante della freccia, è proprio lui ad occuparsi di inviare il segnale per il lampeggio.

Tuttavia, mezzi più moderni potrebbero avere il relè non accessibile o integrato in altre strumentazioni. Ad esempio, nella moto sotto esame non era possibile cambiare il relè per cui abbiamo dovuto cercare un’altra soluzione.

Frecce LED

La nuova freccia presenta una doppia alimentazione. Tramite tre cavi, con massa comune, è possibile alimentare sia la luce diurna sia la luce della freccia vera e propria, o nel caso delle frecce posteriori anche la luce rossa per la frenata. Tuttavia, il circuito richiede una corrente continua e sarà lui ad occuparsi di lampeggiare e dell’effetto “flowing” accendendo i LED in sequenza.

Per capire che il problema è proprio l’onda quadra basta osservare il lampeggio bianco che si attiva una volta che l’onda quadra è in off. Non ha neanche il tempo di accendersi che arriva il secondo impulso che riaccende la freccia arancione, e così via. Tutto ciò da origine ad un effetto piuttosto fastidioso da vedere.

Come conferma è sufficiente collegare entrambi i cavi ai 12V per osservare come tutto funziona correttamente.

Allora, come trasformiamo un’onda quadra in una continua? Esistono tanti modi, molti più raffinati di quanto segue, ma sicuramente è possibile utilizzare un raddrizzatore. Utilizzando un raddrizzatore a mezza semi-onda è possibile sfruttare la scarica del condensatore per mantenere un livello di tensione accettabile sul carico. Chiaramente è necessario scegliere opportunamente i componenti.

Circuito raddrizzatore
Descrizione matematica dell’onda quadra e della scarica del condensatore con diversi valori dei componenti

Maggiori dettagli tecnici sul funzionamento e sulla selezione dei componenti sono presenti nella versione dell’articolo in inglese. I componenti sono stati scelti tra quelli a disposizione in qualche kit di elettronica base o acquistabili anche in negozi non specializzati. Inoltre, utilizzando un Arduino UNO è possibile andare a leggere direttamente il segnale, sia prima che dopo il raddrizzatore.

Monitoraggio del segnale prima (in blu) e dopo (in rosa) del raddrizzatore. Componenti di 47 kOhm e 47 μF.
Monitoraggio del segnale prima (in blu) e dopo (in rosa) del raddrizzatore. Componenti di 20 kOhm e 220 μF. Si vede anche la scarica completa del condensatore una volta spenta la freccia

Non è possibile però stabilire a priori quanto possa essere il ripple accettabile affinché la freccia rimanga accesa, tuttavia con poche prove si dovrebbe riuscire a capirlo. Inoltre, aumentando la resistenza o il condensatore si va a rallentare la scarica. Bisogna però fare attenzione a bilanciare il carico e che la corrente non sia eccessiva. In aggiunta, il circuito richiede anche una resistenza molto bassa (circa 6 Οhm) prima del raddrizzatore per simulare la presenza di una freccia analogica e il suo consumo di circa 20 W.

Essendo un ingegnere medico, posso dire di star facendo un ECG alla moto?

Con poche misure e qualche prova dei componenti è possibile scegliere i componenti ideali e verificare che tutto funzioni correttamente. Ora non rimane che integrare il circuito nei cavi di alimentazione delle frecce, richiudere le carene e godersi la moto.

Effetto finale corretto con andamento dei segnali